L’e-commerce è in continua crescita e durante la pandemia si è rafforzato ulteriormente grazie a tante attività, anche le più piccole, che hanno deciso di aprire un negozio on-line, contribuendo così ad una notevole crescita nell’utilizzo degli strumenti informatici e dando una spinta definitiva ad un settore che già correva forte.
Tra le soluzioni e-commerce del momento c’è sicuramente Shopify; spesso mi viene chiesto: “mi conviene più un e-commerce Shopify o uno tradizionale?”

Quale e-commerce scegliere?

La risposta più corretta è: “dipende dalle esigenze” :-); a tal proposito, grazie anche alle mie più recenti esperienze, vorrei dare qualche indicazione utile alla scelta.

Ogni sistema ha i suoi pro ed i suoi contro e sono dell’idea che non esiste un sistema migliore di altri in assoluto, ormai la maggior parte delle funzionalità sono comuni a tutti i pacchetti e quindi si tratta di scegliere il sistema per noi più produttivo al netto dei limiti che, in ogni caso, sono sicuramente presenti in tutte le opzioni di scelta.

Partiamo dalla differenza principale tra i due sistemi: 

Shopify è un servizio in abbonamento ed i suoi files sono depositati in un server a cui non si ha accesso, una sorta di leasing; è immediatamente disponibile all’utilizzo, e possiede tutto ciò che occorre per iniziare a fare subito e-commerce. Ma attenzione: non ne abbiamo la proprietà e non possiamo personalizzarlo.
Per quanto riguarda invece l’e-commerce tradizionale si può affermare da subito che la sua fase di sviluppo comporta dei tempi d’attesa e dei costi iniziali maggiori, ma il server appartiene al cliente nella maggior parte delle situazioni e si ha pieno accesso a tutti i files consentendo una personalizzazione completa.
Vediamo ora in dettaglio.

Shopify

Come anticipato è un servizio in abbonamento ed il suo costo varia in base alle caratteristiche di cui si ha esigenza; per dovere di cronaca và precisato che in realtà esiste anche una versione gratuita ma non è utilizzabile per fare e-commerce in maniera professionale e andrebbe utilizzata solo per provare il sistema e prenderne familiarità. 

La particolarità ed il punto di forza di Shopify, definito anche social e-commerce, è l’immediatezza: possiamo iniziare a vendere on-line veramente in brevissimo tempo. Per iniziare a vendere è sufficiente infatti registrarsi, acquistare un piano abbonamento, scegliere un template e caricare i prodotti. Chiaramente è un prodotto semplice da utilizzare e quindi rivolto a tutti; offre anche ai neofiti del digitale che vogliono vendere in maniera professionale diversi strumenti di marketing che aiutano a rendere la vendita snella e veloce.

Uno dei punti a sfavore di Shopify è però la mancanza di personalizzazione della struttura e del codice, mentre invece per quanto riguarda l’aspetto grafico, seppur con alcuni limiti, abbiamo un po’ di scelta. Su Shopify, dal punto di vista della personalizzazione del codice, l’unico intervento che possiamo fare è inserire un po’ di codice html nella homepage; tutto il resto è bloccato e qualsiasi funzionalità aggiuntiva va ricercata nelle sue app, ovvero applicazioni ben fatte ma costruite in maniera tale da poter soddisfare le esigenze di tutti e senza alcuna possibilità di personalizzazione.

Ecco perchè inizialmente ho scritto che la scelta di un sistema piuttosto che un altro dipende dalle esigenze. In effetti, nella mia esperienza professionale con i vari clienti noto che sono veramente poche le situazioni in cui non si sia presentata la necessità di personalizzazione del codice.
Il prodotto è comunque validissimo, professionale ed in grado di “portare” fatturato.

L’altra considerazione utile alla scelta è riferibile ai costi. Per quanto riguarda l’abbonamento, mediamente il piano più utilizzato di Shopify è quello da 79$/mese. Si aggiunge poi il costo per l’acquisto del tema e gli abbonamenti per alcune app che potrebbero esserci utili. Se decidiamo per il “fai da te” non abbiamo in ogni caso né costi di realizzazione né costi di gestione del server in quanto sono compresi nell’abbonamento. Naturalmente se si vuole ottenere la massima qualità anche con Shopify sarebbe più indicato richiedere l’intervento di un professionista.

E’ una soluzione da valutare con molta attenzione e da ponderare in un’ottica di lungo periodo, trattandosi di un sistema in “affitto”: cambiare idea in corsa non è molto conveniente in quanto si va a perdere tutto il lavoro e l’investimento fatto con la conseguenza che poi bisognerà ripartire da zero.

E-commerce tradizionale

La soluzione tradizionale è basata nella maggior parte dei casi su cms molto rinomati o di ultima generazione o su framework nel caso in cui si decida di costruire lo shop completamente su misura. Il termine “tradizionale” non è sicuramente tra i più appropriati in quanto stiamo parlando comunque di e-commerce moderni e con elevate prestazioni; più che altro serve per distinguere gli e-commerce tradizionali da quelli in cloud o in abbonamento come Shopify.

Tra i più diffusi cms con funzionalità e-commerce abbiamo sicuramente WordPress che si completa efficacemente grazie al plugin Woocommerce e poi Prestashop definibile come un cms full e-commerce. Ma le soluzioni sono veramente tante e tutte molto valide e, lasciando da parte i loro brand, vorrei concentrarmi soprattutto sui loro vantaggi e svantaggi.

Essere i proprietari del server e non ospiti ci dà notevoli vantaggi: ne abbiamo il pieno controllo e ne apprezziamo le migliori prestazioni, ma il vantaggio principale è rappresentato sicuramente dalla possibilità di poter controllare qualsiasi parte del sito e poter realizzare e pubblicare funzionalità custom. In diversi progetti avere possesso del server è fondamentale, lo possiamo capire con un esempio pratico: supponiamo che un fornitore metta a vostra disposizione il proprio web server compreso di magazzino. E supponiamo che abbiate la necessità di mantenere il vostro catalogo e le giacenze costantemente aggiornate ed il linea col web server del fornitore, in una situazione simile il risultato verrebbe garantito solamente da uno sviluppo custom, nonché dalla presenza di un server con caratteristiche idonee.
Questo appena discusso è solo un esempio, ma potrei elencarvi tante altre situazioni in cui l’e-commerce tradizionale non può assolutamente essere sostituito, dipende quindi da cosa ci aspettiamo di ottenere dal nostro e-commerce attraverso il nostro approccio, nonché dal tipo di prodotto che vendiamo. Vendere scarpe infatti è diverso da vendere elettronica; nel primo caso parliamo di un catalogo da 1000 diversi prodotti al massimo, ma nel secondo parliamo di 100.000 prodotti diversi: è chiaro che per vendere elettronica il vostro e-commerce necessiti di funzioni personalizzate, di codice ottimizzato, di fini automatismi etc.
Per quanto riguarda l’approccio, ognuno ha il suo modo di affrontare il mercato: c’è chi decide di fare marketing aggressivo tramite campagne pay per click o campagne social che portano risultati quasi immediati (che si fermano però nello stesso momento in cui le campagne vengono sospese) e c’è chi decide di posizionarsi stabilmente nelle ricerche organiche (SEO) e di avere dei risultati a lungo termine. Nel primo caso non abbiamo bisogno di particolari personalizzazioni, mentre nel secondo caso è molto probabile che il sito abbia bisogno di modifiche e adeguamenti frequenti.

Ora però è anche giusto parlare degli svantaggi dell’e-commerce tradizionale e delle note positive in favore delle soluzioni in abbonamento. Sicuramente fare e-commerce classico necessita di un’investimento iniziale di gran lunga superiore alla soluzione in abbonamento: l’acquisto del server, l’acquisto di un tema premium e il costo di realizzazione del sito. Ma non finisce qui, solitamente quando si sceglie una soluzione personalizzata si presume che ci si affidi in parallelo anche ai professionisti seo e/o del marketing che naturalmente hanno dei costi; il sito inoltre va tenuto aggiornato, in sicurezza e deve essere attentamente monitorato. 
Con le soluzioni in abbonamento non ci dobbiamo preoccupare di manutenzione del server e del sito e nemmeno degli aggiornamenti; abbiamo inoltre a disposizione degli strumenti di marketing molto interessanti che aiutano a farsi pubblicità in autonomia e con un minimo di preparazione senza necessità di specifici professionisti, almeno sino a quando non sentiamo l’esigenza di sollevare i numeri delle vendite.

Concludendo, mi sento di ribadire che la scelta è una questione di esigenze e obiettivi; il mio consiglio è di conseguenza quello di richiedere almeno una consulenza ad un professionista del settore al fine di fare un’analisi delle caratteristiche fondamentali sia per il sito che per la tipologia di prodotto che si desidera vendere. Fatto questo sarà sicuramente più semplice fare la propria scelta.

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